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Welcome to Guatemala 

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DIARIO DI VIAGGIO

Agosto 2018

Mesi di indecisioni su quale fosse il posto migliore dove passare queste 6 settimane di agosto e settembre, in attesa di un'illuminazione e alla ricerca del posto perfetto... 

...mi sono ritrovata all'aeroporto di Melbourne con un biglietto di sola andata per la Nuova Zelanda. Mi è stato negato l'ingresso senza un volo di uscita dal Paese. Che fare dunque?

Alla fine dei conti le decisioni spontanee sono quello che definisco l'essenza del mio viaggio attorno al mondo. L'idea di sentirmi libera di pianificare giorno per giorno i miei spostamenti è ciò che più mi consente di esprimere al 100% il mio spirito libero.

Così, in compagnia della mia amica Maria, nel giro di 10 minuti avevo già prenotato il mio prossimo volo.

Ed eccomi in Guatemala.

Un Paese che non era nelle mie idee di viaggio, un Paese che conoscevo solo per nome e continente.

Una sorpresa meravigliosa, o meglio colorata.

Questo Paese ricco di colori e cultura mi ha sorpreso ogni momento in questi 8 giorni di permanenza.

Qui è impossibile camminare per strada e non salutare questi visi curiosi di sapere chi sei e da dove vieni. È anche difficile camminare e non trovare ragazzine e ragazzini felici di poter fare un selfie insieme a te. Quasi come in Svizzera, pensavo, dove siamo abituati a farci gli affari nostri senza un minimo di considerazione nei confronti di chi, casualmente, incontriamo durante le nostre lunghe e stressanti giornate. Non ci accorgiamo nemmeno di incrociare qualcuno, abbiamo tutta la concentrazione sulla nostra mente. E qui non ho potuto fare a meno di trasportarmi con i piedi ben saldi a terra, questa cultura ti porta ad essere presente e a vivere il momento, senza distrazioni e senza problemi. Come cita il libro che sto leggendo e che consiglio a chiunque ("Il potere di adesso") i problemi non esistono. Fermati e pensa, hai un problema in questo momento? Adesso, non tra 10 minuti o un'ora fa. Hai un problema in questo esatto momento? No. È impossibile. Questo è ciò che Guatemala rappresenta per me. 

ANTIGUA

Prima tappa Antigua. Guatemala City l'ho semplicemente saltata, nessun bisogno di grandi città in questo momento. Antigua è una cittadina tutta ricoperta di ciottoli, niente tacchi dunque. Ma di che tacchi sto parlando? Senz'altro il mio abbigliamento da vagabonda degli ultimi 7 mesi è tutt'altro che elegante e ciò rispecchia il mio "mood" ed il mio nuovo stato generale da "peace and love". 

Ho trascorso 2 giorni ad Antigua, lottando come una matta contro la stanchezza da jet lag, d'altronde arrivando dalla Nuova Zelanda e viaggiando due giorni in mezzo, le ore di differenza sono 18. Dal futuro al passato insomma.

Passeggiando tra le stradine di Antigua ci si imbatte in una marea di piccoli locali, ristoranti, caffè e bancarelle di cibo locale. Per gli amanti del cibo salutare questo è il paradiso. Due ristoranti consigliati sono il Samsara e il Rainbow caffè dove poter gustare un buon piatto in un'atmosfera tranquilla

La Piazza Centrale è un punto di riferimento per locali, turisti e musicisti. Luogo ideale dove poter cominciare ad orientarsi tra le tante stradine che sembrano assomigliarsi l'una all'altra. 

Non più di 20 minuti di salita per raggiungere il Cerro de La Cruz. Da qui una fantastica vista su tutta la città e, in un giorno senza nuvole o nebbia, vi è anche una perfetta vista anche sul vulcano. Una volta scesa da questo lookout sulla città ho fatto amicizia con un ragazzino che mi ha accompagnata al Mercato Locale. Un mercato caotico, ma con tanto tanto fascino. Vestiti, scarpe, frutta, verdura, cibo locale per pochi Quetzales (la valuta del posto) e un'immensa varietà di artigianato. Il Guatemala è famoso per il mercato tessile; coperte, borse, borsettine, pantaloni e vestiti tessuti con grande pazienza e amore dalle donne Guatemalteche.

LAGO ATITLÀN

Due giorni più tardi, da Antigua mi sono spostata sullo splendido Lago Atitlàn. Un lago circondato da montagne e vulcani che, con stupore, una volta arrivata non ho potuto fare a meno di notare la somiglianza con la mia piccola e bella Lugano. Lugano, che dopo 7 mesi di viaggio inizia un pochino a mancarmi. Amo viaggiare ed esplorare il mondo, scoprire che ci sono migliaia di modi diversi di vivere, molti dei quali senza dubbio migliori del nostro, ma è proprio vero che casa è casa. 

Mi sono fermata a San Marcos la Laguna, una delle località che circonda il lago. Solamente good vibes in questo piccolo villaggio hippy. Non si può fare a meno di essere avvolti in quest'aria di pace. Tanti graziosi locali come caffè e ristoranti, centri di terapie alternative e massaggi, yoga e lezioni di spagnolo, bancarelle di frutta e verdura e artigianato locale, le persone arrivano a San Marcos per godersi un po' di pace. Ed è esattamente ciò di cui ho bisogno in questo momento, mi sento nel posto giusto al momento giusto.

Per risparmiare qualche soldino ho cominciato a lavorare come volontaria al Circles Cafe & Hostel, un luogo magico sulla stradina principale del villaggio. Ho cominciato a tirare fuori quelle poche parole di spagnolo che ho imparato viaggiando con gli amici sudamericani e, grazie all'italiano, mi sto arrangiando a comunicare con i baristi e le ragazze che lavorano cucina. In Guatemala resta una forte cultura Maya. Infatti, oltre allo spagnolo, i Guatemaltechi parlano più di 20 lingue maya, qui a San Marcos la lingua principale è il Kaqchikel.

Qualche settimana di pace in questo luogo magico dove mangiare male è impossibile (Finalmente direi! Dopo l'estesa cultura sul cibo australiana... ironicamente, ma simpaticamente, sempre) mi sto godendo una lunga serie di piatti salutari e vegani. Che paradiso! Lago, sole, passeggiate nella natura, lezioni di yoga e... un po' di studio di spagnolo. Il tutto a prezzi più che accessibili. In ripresa dai miei 4 mesi e mezzo in Australia e Nuova Zelanda, tra il soggiorno linguistico, il viaggio in van, in auto e ostelli vari... QUESTO È UN SOGNO.

 

Per il momento vi saluto amici, rimanete connessi e continuate a leggere il mio diario di viaggio.

Adios!

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15.08.2018

 

Un Ferragosto passato sul Lago Atitlan. Ogni giorno che passa mi rendo conto che il Lago Atitlan e i suoi paesini sono davvero una meraviglia, uno dei posti più belli che abbia mai visitato.

 

Oggi ero libera dal lavoro e ne ho così approfittato per visitare San Juan la Laguna. Infatti questo lago è circondato da montagne, vulcani e da tanti villaggi raggiungibili in pochi minuti via barca. A San Juan si trovano parecchie gallerie d'arte con coloratissimi dipinti sul Guatemala fatti a mano. Inoltre ci sono parecchi negozi di vestiti, sciarpe e coperte di cotone create a mano dalle ragazze del posto. Ho avuto la fortuna di poter assistere a come viene lavorato il cotone con i loro aggeggi di legno. Mi hanno poi mostrato come avviene la colorazione in maniera del tutto naturale utilizzando verdure, spezie e il tronco della pianta di banane. Pensate che per creare una coperta queste ragazze lavorano 8 ore al giorno per 1 mese intero. 

Ristorante consigliato a San Juan la Laguna: passeggiando tra le sue stradine in salita e discesa, non ho trovato grandi opzioni di buon cibo, se non il Ristorante MayaChik che si trova a circa 15 minuti a piedi dal cuore del villaggio. Un ambiente molto rilassante e ispirante dove poter passare qualche ora tra un libro, uno smoothie e un buon pasto.

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San Juan la Laguna

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26.08.2018: Oggi lezione sul cioccolato a Panajachel, Lago Atitlan

 

Lo sapevate che senza zanzare non avremmo il cioccolato? 🙈

Questo perchè le zanzare impollinano il fiore della pianta di cacao, dando vita ai frutti, chiamati Cabosse. 😊

Quando le Cabosse sono mature vengono colte, aperte e i suoi semi lasciati fermentare. Dopo di che vengono lasciati seccare, tostati per eliminare l’alcool al loro interno e lavorati per essere trasformati in pasta di cacao, che è cacao puro. Aggiungendo poi lo zucchero e diversi ingredienti come le noci, il cocco, il cardamomo e talvolta il latte, nasce il cioccolato. 

Quel cioccolato che amiamo e che ci rende un po’ più felici. 🍫😍😀

 

Ps. Quindi amici, per quanto fastidiose siano, basta uccidere le zanzare!🤣

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COFFEE TOUR

 

Ho visitato La Cooperativa La Voz - Produzione di Caffè Organico a San Juan la Laguna

Anno di nascita: 1979

 

Curiosità: Il caffè originariamente viene dall’Etiopia

Arrivato in Guatemala nel 15esimo secolo sotto forma di una piccola pianta quale souvenir, era un caffè arabico.

 

 

I PROCESSI DELLA COLTIVAZIONE DEL CAFFÈ 

 

Coltivazione

La coltivazione avviene con la potatura delle piante così da far nascere nuovi rami e nuovi grani, ma vengono anche piantate nuove piante con i migliori chicchi di caffè della produzione precedente.

Bisogna prendersi cura delle piante in coltivazione, così da avere un maggior raccolto. Una pianta ben tenuta può produrre caffè fino a 16 anni.

 

Maturazione e Raccolto

Il grano di colore verde è in maturazione, quando il frutto è maturo diventa rosso. Questo avviene normalmente attorno ai mesi di novembre e dicembre. In piantagioni situate più in altitudine questo processo può metterci più tempo per via della temperatura più fresca. Per una buona maturazione del caffè le piante necessitano di luce del sole, ma non troppa. Per questo motivo i coltivatori dispongono delle piante più alte attorno alle piante da caffè, così da far filtrare la luce necessaria.

Un altro fattore importante per la coltivazione è l’altitudine. La perfetta altitudine è di circa 1000 metri sopra il livello del mare, però in base al luogo vengono coltivati diversi tipi di caffè.

 

Selezione

I coltivatori selezionano e separano i grani di caffè della prima e della seconda classe.

Prima e seconda classe di caffè:

Ci sono due tipi di piante, la Caturra che è una pianta bassa, produce di più, però è più suscettibile alle malattie. La seconda invece si chiama Borbon, arriva ad un’altezza di 2/3 metri, è meno sensibile, però produce di meno. I produttori coltivano entrambe le piante per avere una diversità.

 

Fermentazione

La fermentazione è l’espulsione del miele dal caffè, avviene in grandi vasche con acqua. Il caffè rimane in fermentazione per 24 ore, mescolato ogni 45 minuti.

 

Lavaggio e Essicazione 

Dopo di che i grani vengono lavati e lasciati seccare al sole per 4 giorni di sole. Qualora dovesse piovere tutti i lavoratori devono affrettarsi a coprire il caffè. Una volta eliminata la loro buccia, questa viene depositata in un grande locale e sarà poi utilizzata per una nuova coltivazione.

 

Tostatura

La tostatura avviene a 120-130 gradi per circa  20-30 minuti.

 

Macinazione

E per finire, una parte di caffè viene macinato e così venduto. Un’altra parte viene venduta in chicchi. 

 

Curiosità :  ultima produzione di caffè della cooperativa citata:

16'ooo quintali di caffè

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