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Storie dall'India

Molti sanno che per gli indiani la mucca è considerata un animale sacro, ma in pochi sanno che in alcuni villaggi, specialmente fuori dalle città, le mucche vanno a fare il cosiddetto giro quotidiano del pane. Conoscono già quali famiglie visitare, bussano alla porta con la loro testa e la mamma, che ha già conservato la prima pagnotta del giorno per la mucca, apre, dona il cibo all’animale che felice se ne va, fino al giorno seguente. Per gli induisti nutrire gli animali è uno dei modi per prendersi cura del proprio karma. Basti pensare che molti si affidano ad esperti per trovare, astrologicamente parlando, l’animale corrispondente al proprio segno zodiacale che viene suggerito nutrire. 

 

Pensiamo noi, di sentire bussare alla porta, andare ad aprire e... “oh si è arrivata la mucca a prendere il suo pezzo di pane”... l’India ha davvero dell’incredibile, magico Paese.

 

Sentire queste storie indiane mi fa pensare alla mia nonna e ricollegare con il racconto di lei e del suo asinello negli anni 30 ticinesi (https://martinacorti5.wixsite.com/martinagioiatravel/single-post/2018/11/17/La-Bolivia-un-Ticino-degli-anni-30) il quale tutte le mattine l’accompagnava in città per lo scambio di cibo da bestiame. L’asinello in questione, di cui nome a me sconosciuto (azz non se lo ricorda!) era un pochino viziatello. Ogni giorno, ad altezza stazione di Lugano, proprio sulla curva del salice piangente (che ormai ogni volta che ci passo accanto realizzo quanto incredibile sia la natura ad esistere per secoli), lui si fermava, con le zampe all’interno delle rotaie del tram, ed aspettava la solita signora che gli portava lo zuccherino, per poi proseguire. E fin che non riceveva il suo zuccherino, non c’era autista di tram che potesse convincerlo a spostarsi, sto furbacchione. 

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